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Cresciuta nel cuore del testimone piu' eclatante della cultura e arte classica, Roma, mi trovo inizialmente quasi paralizzata da tanta bellezza e tanto accademismo.

La mia creatività è fin dall'infanzia un'evidenza, il mio bisogno di pratica e di sperimentazione è una necessità. Eppure mi sento schiacciata sotto il peso di un patrimonio artistico onnipresente nella capitale italiana, incapace di liberarmi dai dogmi dell'arte figurativa e dell manierismo. È da questa lotta contro le influenze delle mie origini e dall’apertura verso altre realtà culturali e artistiche, che nascerà un paradosso fecondo. Attraverso numerose ellissi di pratiche artistiche diverse, attraverso uno sforzo continuo per conquistare una mia propria identità creativa, prendo il rischio di far nascere una produzione interamente libera dai «canoni» estetici tradizionali e figurativi, uno slancio personale liberato dai canoni estetici imposti.

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Mi confronto con la materia: tessuto, legno, colle, gesso, oli, pitture, inchiostri, pastelli, carte, cartoni... Questo «corpo a corpo», o piuttosto questo «mano a mano» è un'altra parabola del processo che conduco per ricercare una sincerità personale della mia arte, al di là dei condizionamenti precedenti.Con un vero e proprio atteggiamento di profonda meditazione tramite la materia, riesco finalmente a superare questo conflitto interiore e a raggiungere, un senso di libertà nuovo e soddisfacente, direi quasi di infinito, di immortalità. Sono i materiali stessi che, nella loro propria essenza, nei loro limiti e qualità intrinseche, guidano a volte la mia creazione, lasciando spazio anche all'incidente, al caso, alla possibilità non prevista. Con questa pratica quotidiana, trovo nuovi supporti, assemblaggi, soluzioni a volte innovative, che possono coinvolgere diverse categorie di oggetti, pur rimanendo nella semplicità. Mi piace usare tecniche diverse, a volte le combino tra loro, a volte le loro incompatibilità mi sorprendono con effetti inaspettati. 

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In questa incessante sperimentazione, non perdo mai di vista il valore emozionale, la «cartografia» sottostante alla mia storia personale e intima, la necessaria liberazione dei sensi e delle espressioni singolari.

Dall'idea all'oggetto, dalla spontaneità al lavoro minuzioso, infine, vi invito a superare la materia per il concetto. Vi invito a fidarvi…

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